La città fantasma di Pyramiden alle Svalbard, storia e curiosità

La città fantasma di Pyramiden è uno dei luoghi più inospitali e particolari che potrai mai incontrare. Isolata al punto giusto e disabitata per molto tempo, alla latitudine di 79° nord, sull’isola di Spitsbergen nell’arcipelago delle Svalbard. La sua storia è unica e vale la pena di essere raccontata per filo e per segno. 

Come ha fatto a diventare una città fantasma? Questa è solitamente la domanda più gettonata in assoluto. In realtà, è anche molto interessante scoprire cosa fosse Pyramiden prima di essere abbandonata da un giorno all’altro. 

Se ti stai chiedendo se durante un viaggio alle Svalbard ha senso prendersi del tempo per visitarla, la nostra risposta è assolutamente sì. Per un fatto storico, per un contesto originale e anche per meravigliosi paesaggi naturali come il ghiacciaio Nordenskiold e il Billenfjord.

Tra l’altro proprio in un nostro articolo su 10 buoni motivi per visitare le Isole Svalbard, menzioniamo anche Pyramiden.

Scopri qui il programma del nostro viaggio organizzato alle Isole Svalbard accompagnato da Andrea Marraccini, admin della community Facebook Amici delle Svalbard. 

La città fantasma di Pyramiden

Fotografia di Dario Di Girolamo

Dove si trova la città fantasma di Pyramiden e come arrivarci

Siamo alle Isole Svalbard, nel cuore del Mar Glaciale Artico, ad una latitudine di 79° gradi Nord e poco meno di 1000 chilometri dal Polo. Pyramiden si trova sull’isola di Spitsbergen, l’unica abitata di tutto l’arcipelago. Oltre alla cittadina fantasma, ci sono infatti altri insediamenti come Barentsburg, Longyearbyen e Ny-Alesund.

Arrivare a Pyramiden non è semplice, ma neanche impossibile. Molto dipende dalla stagione in cui decidi di recarti. In inverno il tutto è più difficoltoso. Primo perché per diversi mesi è buio totale per il fenomeno della notte polare, e poi perché si potrebbe raggiungere solamente in motoslitta percorrendo tanti chilometri lungo un itinerario fuoripista che non sempre è sicuro al cento per cento. I tour organizzati che si svolgono nei mesi di marzo, febbraio e aprile spesso includono una o due notti nella città fantasma per spezzare il lungo viaggio. 

Un altro modo per raggiungerla è in barca tramite un paio di tour operator locali che hanno un servizio attivo da fine febbraio a fine novembre. Calcola però che, indicativamente fino ai primi di giugno, non sarà possibile attraccare e visitare Pyramiden a causa di tratti di mare ghiacciato che impediscono di avvicinarvisi. La gita viene organizzata comunque, e qualora non si riuscisse a sbarcare sarà possibile navigare nei dintorni, magari scendendo sulla banchisa polare per una camminata. 

La storia di Pyramiden in breve 

Pyramiden fu fondata dagli svedesi e venduta nel 1927 all’Unione Sovietica assieme al centro minerario di Barentsburg. Già all’inizio degli anni Trenta, era l’azienda statale russa Trust Artikugol a gestire la miniera di carbone.

La popolazione era perlopiù ucraina, proveniente dalle aree del Donbass e della Volinia. Più o meno un migliaio di persone. Tutto funzionava alla perfezione e ogni mese si produceva più carbone rispetto al pattuito. La cittadina era anche autosufficiente grazie all’allevamento di bestiame per carne e latticini, una serra per coltivare ortaggi e frutta e perfino una sorta di inceneritore per lo smaltimento dei rifiuti. 

Pyramiden cresceva stabilmente e mese dopo mese nascevano nuovi servizi per la collettività. C’era sempre qualcosa da fare, anche nei lunghi mesi invernali erano diverse le occasioni per divertirsi e socializzare. I quotidiani russi dell’epoca raccontano di una splendida caffetteria decorata da mosaici in stile sovietico, una piscina e una palestra. Gli abitanti vivevano in appartamenti all’interno di edifici brutalisti tipici delle periferie sovietiche, così da sentirsi come a casa anche a mille chilometri dal Polo. A dirla tutta, Pyramiden era un posto dove si stava davvero bene, meglio che sul continente. 

La città fantasma di Pyramiden

Fotografia di Dario Di Girolamo

Perché Pyramiden diviene città fantasma?

Purtroppo però quest’atmosfera di benessere aveva le ore contate. Ogni anno le miniere russe delle Svalbard diminuivano la loro produzione e la Trust Artikugol perdeva denaro. Il problema era la qualità del carbone, molto scarsa. 

Ad un certo punto, dopo la disgregazione dell’Urss, arrivarono anche i problemi economici. Non era più sostenibile economicamente mantenere attive le due miniere di Pyramiden e Barentsburg. Il 31 marzo 1998 cessò l’attività della miniera e i minatori furono licenziati. Le scuole chiusero e tutti furono rispediti sul continente nei mesi successivi. A ottobre l’ultimo residente se ne andò e Pyramiden divenne una città fantasma in men che non si dica.

La città fantasma di Pyramiden

Fotografia di Dario Di Girolamo

Cosa è successo dopo l’abbandono di Pyramiden?

Ma Pyramiden è ancora una città fantasma? Il centro abitato è rimasto disabitato a lungo, anche se gli edifici sono rimasti intatti sia esteriormente che interiormente, come se qualcuno se ne fosse appena andato. Nel 2007 alcune persone sono sbarcate qui per lavori di manutenzione. 

Solo nel 2012 sono tornati ad abitarvi permanentemente: Aleksandr Romanovski, musicista e guida turistica, o come ama definirsi lui stesso “l’head banger più a nord del mondo”. Assieme a lui, per una parte dell’anno, altre 5 persone. Aveva trovato un annuncio di lavoro della Russian Geographical Society alla ricerca di un guardiano e guida per la città fantasma. Risponde subito con una dettagliatissima lettera di presentazione che sottolinea i motivi per cui lui sarebbe stato il candidato ideale. Chissà che non sia stato l’unico a candidarsi, dubbio che ha espresso lui stesso in un’intervista. Pochi mesi più tardi si trova sotto il busto di Lenin indossando  un cappotto caldo lungo fino ai piedi, un colbacco e un fucile a spalla. 

La vita non è facile. Ma in fondo basta darsi delle regole. Come lui stesso ha ammesso, era vietato parlare di politica, visto che il gruppetto era formato da russi e ucraini, alcuni dei quali provenienti dalla zona di Donetsk. E poi fuori c’erano gli orsi polari, che di tanto in tanto facevano irruzione nel loro edificio in cerca di cibo. Per fortuna non è mai successo niente di grave. 

Pyramiden e il turismo 

Grazie ad Alexandr e gli altri collaboratori, Pyramiden è divenuta una destinazione turistica gestita dalla Arctic Travel Company Grumant, sempre una divisione della Artikugol Trust. A disposizione dei viaggiatori intrepidi un hotel, che era stato ristrutturato già nel 2007 e numerosi tour guidati per scoprire i segreti della piccola enclave russa. Alcuni collaboratori vi restano tutto l’anno, anche in bassa stagione, mentre altri solo durante i mesi estivi. 

La città fantasma di Pyramiden

Fotografia di Dario Di Girolamo

Alcune curiosità sulla città fantasma di Pyramiden

– Il nome Pyramiden si deve alla montagna a forma di piramide vicina al centro abitato. 

– A Pyramiden puoi trovare il monumento di Lenin più a nord del mondo.

Il teatro della cittadina russa è stato rinnovato da Stanislav Schubert, un regista di Novosibirsk, e oggi su richiesta è possibile assistere alla proiezione di film, molti dei quali icone della cinematografia russa.

– Nel 1996 una sciagura aerea colpì Pyramiden. Un volo charter della Arktikugol si schiantò poco prima dell’atterraggio sulle montagne. Persero la vita 141 persone, tutti abitanti della cittadina russa. 

– Nel giro di pochi mesi, la popolazione residente passo da 1500 a zero. Visitando gli interni di alcuni edifici, sembra davvero che se ne siano andati in un battibaleno: quaderni di bambini aperti sulle scrivanie, una vecchia palla nel campo da sportivo e un pianoforte a coda ancora intatto.

– Perché continuare a mantenere in vita Pyramiden? La risposta la fornì Alexander Veselov, direttore della Trust Arktikugol, in un’intervista del 2019 quando ammise che “andava preservata perché monumento storico della conquista dell’Artico da parte dell’Unione Sovietica”. C’è chi dice che l’interesse minerario russi nell’Artico sia sempre stato più politico-strategico che economico.

La città fantasma di Pyramiden

Fotografia di Dario Di Girolamo

– Da diverso tempo ormai, i progetti su Pyramiden hanno preso un’altra direzione. Nel 2023 il Ministero  per lo sviluppo dell’estremo oriente russo e dell’Artico ha comunicato una notevole riduzione nella produzione annuale di carbone per quanto riguarda l’attività della Arktikugol, passando dalle  120mila alle 40mila tonnellate entro il 2032.

– Semplicemente un cambio di rotta. L’azienda statale russa si occuperà infatti di turismo e promozione, soprattutto dopo la decisione dello Svalbard Tourism Council di escluderla dal circuito di operatori turistici in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Ad oggi infatti sulla piattaforma online Visit Svalbard, ente di promozione del territorio, non è possibile acquistare attività a Pyramiden o Barentsburg. Gli operatori russi sono stati depennati interamente. 

– In fondo, negli ultimi anni il flusso turistico nei due insediamenti russi delle Svalbard è cresciuto a dismisura. Nel 2014 Barentsburg aveva accolto 13.000 persone e Pyramiden 7000, con un aumento di 2000 persone rispetto all’anno precedente.

– Se volete farvi un’idea su Pyramiden, vi consigliamo di vedere la puntata dedicata alla città fantasma delle Svalbard all’interno della serie docu Ghost Town di Rai Play oppure questo breve documentario di 16 minuti che racconta la vita nell’Artico di Alexandr Romanovski.

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