10 cose che forse non sai sull’Islanda
Tutto si è detto e tutto si è visto. Ma oggi vogliamo raccontarti 10 cose che forse non sai sull’Islanda. Viaggiamo su quest’isola da moltissimo tempo e abbiamo raccolto tantissime curiosità che ci hanno affascinato davvero. Non solo natura, come si potrebbe pensare, ma anche storia e cultura. Tutti fatti interessanti che possono aiutarti a conoscere davvero questo luogo, andando oltre lo stereotipo e superando la questione che vi siano solo paesaggi mozzafiato e poco più.
Spesso gli amici ci chiedono come mai torniamo così tante volte in Islanda. Per noi non ci sono molte spiegazioni in realtà, è un posto che continuiamo ad amare come la prima volta. La cosa bella dei nostri viaggi organizzati in Islanda è la possibilità di andare sotto la superficie, approfondendo e scoprendo sempre nuovi aspetti.
1. Mc Donald’s non esiste
Ci sono due paesi in Europa dove la catena di fast-food Mc Donald’s non è presente. Sono Albania e Islanda. Mentre nel primo paese l’azienda non ha mai avuto intenzione di aprire, forse per poco interesse, nel secondo ha deciso di chiudere i suoi 3 punti vendita nella capitale Reykjavik a causa degli altissimi costi di importazione della carne. Tutto ciò succedeva nel 2009, l’anno successivo la feroce crisi economica islandese.
L’ultimo Big Mac venduto in Islanda ha una storia incredibile. Fu rinvenuto nel 2012, a distanza di circa 4 anni dall’acquisto, nel garage di tale Hjörtur Smárason durante un trasloco. Rendendosi conto che era ancora perfettamente integro e conservato, pensò che potesse avere un valore storico. Passò così un breve lasso di tempo al museo nazionale d’Islanda, poi diversi anni al Bus Hostel e infine oggi si trova all’Hotel Snotra nel sud dell’isola. Lo puoi osservare in diretta streaming a questo link.
2. Non chiamatelo pony!
Sui cavalli non si scherza. Pare che in Islanda ci sia un cavallo ogni 4 persone. La particolarità è che sono tutti della stessa razza e puri al cento per cento. Dall’epoca della colonizzazione norvegese sono rimasti inalterati, cioè non si sono mai mischiati con altre razze. L’importazione di cavalli è proibita; inoltre se un cavallo islandese dovesse lasciare l’isola, non potrebbe più mettervi zoccolo per evitare di inquinare l’ambiente e gli altri suoi simili con batteri e similari.
Sono animali incredibili, che hanno saputo adattarsi perfettamente al clima ostile e alla natura selvaggia dell’Islanda. Sono più piccoli di statura, sui 140 cm, e hanno ben 5 andature anziché 3.
3. Un hot dog d’eccezione
Le 10 cose che forse non sai sull’Islanda ti metteranno anche fame. Semplice e succulento, perfetto in ogni momento della giornata come spezza fame. Ecco a voi il Pylsur, un hot dog speciale perché fatto con carne di agnello, maiale e manzo. I locali consigliano di accompagnarlo con cipolle bianche crude, cipolle fritte croccanti, ketchup, senape marrone dolce e salsa remoulade.
Il posto più iconico per mangiarne uno è il chiosco vicino all’Harpa Center, il Bæjarins Beztu Pylsur, lì dal 1937. Ci pare il luogo ideale per un’esperienza gastronomica adatta a tutti, a differenza invece dello squalo putrefatto.
4. L’isola che non c’è
Tra le 10 cose che forse non sai sull’Islanda, ci sono anche alcune curiosità scientifiche, dovute anche al fatto che sia una terra geologicamente recente. Fa parte dell’Islanda una delle isole vulcaniche più giovanissime al mondo, la piccola Surtsey che ebbe origine tra il 1963 e il 1967 a una trentina di chilometri dalla costa sud-occidentale. Praticamente un luogo inaccessibile, infatti possono recarvisi solo gli scienziati che qui hanno modo di studiare e osservare un habitat naturale incontaminato. Sono solo 141 ettari, ma con una biodiversità straordinaria. Per questa ragione dal 2008 l’isola di Surtsey è Patrimonio Unesco.
La sua nascita è tanto avvincente quanto sorprendente. La mattina del 14 novembre 1963 un pescatore notò attività eruttiva sulla superficie del mare. Il giorno dopo emerse un isolotto. Anno dopo anno vegetali, invertebrati e specie diverse di uccelli hanno popolato il territorio.
5. La guerra fredda in Islanda
Proprio a due passi dallo stand degli hot dog, c’è un edificio storico chiamato Hofdi. In questo luogo, il 26 giugno 1905 si ebbe il primo collegamento radio che permise all’Islanda di dialogare con il resto del mondo, merito di un’antenna di Guglielmo Marconi. Pochi anni dopo, fu costruita la villa per ospitare il console francese in visita sull’isola per questioni legate alla pesca. Fu poi residenza del poeta poeta Einar Benediktsson, sede del consolato e dell’ambasciata britannica in Islanda e infine location ufficiale della municipalità di Reykjavik per ricevimenti e incontri diplomatici.
Ma l’evento storico per cui Hofdi è famoso fu il vertice dell’ottobre 1986 tra il presidente americano Ronald Reagan e il segretario del PCUS Michail Gorbačëv, tappa di un percorso complesso che portò poi alla fine della guerra fredda.
All’esterno dell’edificio, per ricordare questo fatto, è stata installato un pezzo del muro di Berlino di 4 tonnellate, donato dalla galleria d’arte New West Berlin per celebrare i 25 anni dalla riunificazione della Germania.
6. Una donna al potere
Nel corso della storia, l’Islanda ha battuto un record molto importante. Nel 1980 Vigdís Finnbogadóttir diventa presidente dell’Islanda ed è la prima donna al mondo ad assumere questa carica attraverso un’elezione democratica. Una figura culturalmente attiva che tra i suoi successi vanta di aver istituito il primo corso per guide turistiche e il primo gruppo teatrale islandese.
Resta al governo per 16 anni, portando avanti la sua ideologia progressista e femminista, tanto combattiva da avere il coraggio di contestare la Nato in piena Guerra Fredda. Inoltre nel 1975, prima di essere eletta, convoca uno sciopero generale di tutte le lavoratrici donne per testimoniare quanto il lavoro femminile fosse sottovalutato, con il risultato di bloccare l’isola per un giorno intero.
7. Il miglior partito politico di sempre
In Islanda tutto può accadere. Così nel 2010 il comico Jon Gnarr diventa sindaco di Reykjavik a capo del Besti Flokkurin, ossia il “miglior partito”, il cui programma sembra davvero una barzelletta, dagli orsi polari allo zoo fino ai treni elettrici in giro per la città.
Già prima della vittoria alle urne, la simpatia e l’attenzione per questo nuovo organismo politico era alle stelle, grazie anche e soprattutto a una comunicazione fresca e simpatica. Basti ricordare il video più popolare della campagna in cui i suoi esponenti si cimentano a cantare Simply the Best di Tina Turner, oppure quando Gnarr si presenta alle urne vestito come Obi-Wan Kenobi di Star Wars.
Chissà se Gnarr voleva davvero diventare sindaco, se ci sperava o pensava invece che nessuno lo avrebbe mai seriamente votato, lui che era stato un cantante punk, un tassista e poi anche un attore e sceneggiatore.
Interessante capire quale sia stata l’eredità di questa parentesi politica semiseria. Come ci racconta Costantin Seibt in Meno crisi e più Punk, all’interno del volume The Passenger dedicato all’Islanda, “i punk hanno risanato le finanze, lasciato in eredità discorsi memorabili, creato 24 chilometri di piste ciclabili, realizzato un nuovo piano per i servizi pubblici, riorganizzato il sistema scolastico, finanziato giovani artisti, incentivato il turismo, favorito una città rilassante e al tempo stesso frizzante”. Scommettiamo che tra le 10 cose che forse non sai sull’Islanda, questa sia la più sorprendente in assoluto.
8. Pacifisti e felici
No, l’Islanda non ha un esercito dal 1869. Fa però parte della Nato e la sua protezione militare è delegata agli Stati Uniti, pronti a intervenire in caso di bisogno. In realtà in questi anni, la difesa aerea è stata affidata anche alla Marina Militare italiana, che in alcuni casi ha sorvolato i cieli islandesi con i suoi caccia F35. Gli unici corpi armati sono la Guardia Costiera e un corpo di forze speciali simile alle SWAT americane. Dopo l’invasione ucraina, in molti si sono chiesti se non fosse il caso per l’Islanda di munirsi nuovamente di un esercito. Come si legge in questo articolo di Iceland Monitor, non c’è assolutamente alcuna intenzione al riguardo. Gli islandesi amano essere pacifisti.
Secondo il Global Peace Index, che tiene in considerazione diversi aspetti come criminalità interna e stabilità politica, l’Islanda è oggi il paese più pacifico al mondo, seguito da Danimarca, Irlanda, Nuova Zelanda e Austria. Salda in prima posizione dal lontano 2008. Nella classifica dei paesi più felici al mondo, risulta invece terza, preceduta da Finlandia e Danimarca.
9. L’Islanda nel pallone
Anche i meno appassionati di calcio, si sono emozionati per l’epica impresa della nazionale islandese che tra il 2016 e il 2018 è riuscita a portarsi a casa la qualificazione agli europei e ai mondiali. Tutto questo in un paese dove si ha la più breve stagione calcistica di tutti i campionati riconosciuti dalla UEFA. Impossibile dimenticare le parole dell’allora capitano Aron Gunnarsson quando l’Islanda usciva dal torneo come seconda nel suo girone, superando l’Inghilterra agli ottavi di finale ma facendosi battere dalla Francia ai quarti: “Quello che abbiamo fatto è qualcosa che racconteremo ai nostri nipoti, sarà un valore aggiunto per il resto della nostra vita”.
Nel 2018 l’Islanda è anche la nazionale del paese più piccolo per numero di abitanti a essersi qualificata a un mondiale. Stiamo parlando infatti dell’unica nazione con meno di un milione di abitanti che partecipa alla coppa del mondo. Il calcio sull’isola ha un valore quasi terapeutico, e spesso l’obiettivo fondamentale non è vincere la partita. Questo sport è stato utile per combattere alcol, droga e noia che si insinuano tra le generazioni più giovani, soprattutto durante il lungo inverno. Il governo ha impiegato molte risorse economiche per creare campi da calcio coperti, fruibili tutto l’anno, facendo forte “pressione” affinché i più giovani iniziassero a praticarlo per motivi sia sociali e di salute.
10. Un’eruzione nazionàl-popolare
Tutto comincia la sera del 19 marzo 2021, quando una fessura eruttiva si apre nella valle Geldingadalir, nella penisola di Reykjanes, a pochi chilometri dalla cittadina di Grindavik e dall’aeroporto internazionale. Nessun rumore all’inizio, ma solo bagliori nel cielo che indicano una nuova eruzione, la prima nell’area dopo 800 anni di inattività.
Circa 3 settimane prima, si registrano in quel territorio eventi sismici piuttosto importanti, tra i quali una scossa di 5,7 gradi avvertita in tutta l’Islanda, a cui ne seguono poi più di 40.000 di diversa intensità.
L’eruzione è stata definita popolare, perché in scala minore e quindi accessibile e visitabile in tutta sicurezza. Nei primissimi giorni, moltissimi islandesi si sono riversati nell’area, grazie soprattutto agli sforzi della protezione civile islandese che monitora costantemente la situazione per quanto riguarda i gas tossici e implementa la segnaletica in loco per aiutare gli escursionisti. Solo nel primo giorno di attività, il sito eruttivo ha attirato più di 1.830 visitatori. Un’eruzione piccola, ma molto turistica.
Più di 435.000 turisti nel 2021, di cui moltissimi islandesi solo nel primo mese di attività, quasi 5000 al giorno. Chi giocava a pallavolo a due passi dal campo lavico, chi preparava un barbecue vista vulcano… e chi addirittura ha deciso di sposarsi con i gorgoglii della lava in sottofondo.
Il Fagradalsfjall è rimasto attivo per 6 mesi nel 2021, poi un’interruzione e nel corso del 2022 una breve ripartenza con una parentesi eruttiva di 3 settimane. Infine lo scorso 10 luglio è cominciata una nuova eruzione nell’area di Litli-Hrutur, sempre parte del vulcano Fagradalsfjall. Purtroppo ad oggi, tutto sembra essersi fermato nuovamente, ma potrebbe anche riprendere da un momento all’altro. Puoi osservare il tutto e monitorare grazie alla webcam che riprende H24 Litli-Hrutur.
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